Relazioni tra diaframma, colonna vertebrale e postura

Quali sono le relazioni tra diaframma, colonna vertebrale e postura?
Quando il diaframma a seguito di svariate cause legate a stress fisico, emotivo, psicologico viene a perdere quella che è la sua efficienza muscolare possono insorgere problematiche che coinvolgono lo scheletro e di conseguenza la postura.

In particolare da un punto di vista della meccanica respiratoria se diminuisce l’attività del diaframma aumenta quella della muscolatura respiratoria accessoria.

I primi muscoli ad essere coinvolti sono:

  • i muscoli scaleni;
  • i muscoli romboidi;
  • il gran dentato;
  • il piccolo pettorale.

Man mano che l’inspirazione diviene più forzata sarà sempre maggiore il numero di muscoli accessori interessati:

  • sternocleidomastoideo;
  • succlavio;
  • trapezio;
  • elevatore della scapola;
  • dentato anteriore.

Il risultato sarà una respirazione costale, accelerata, superficiale.

 

Diaframma, colonna vertebrale e postura

La retrazione di questa catena può comportare una anteropulsione del capo, ipercifosi il dorso (riducendo la qualità della respirazione) favorendo la formazione della gobba del bisonte dovuta ad un blocco vertebrale che diminuisce la vascolarizzazione con conseguente accumulo di collagene non drenato.

Con il tempo l’ipercifosi dorsale determina lo scivolamento in avanti delle scapole sulla gabbia toracica con successiva anteposizione delle spalle.

Purtroppo, se questa alterazione si mantiene nel tempo potranno insorgere quadri patologici come:

  • artrosi di spalla (a causa dell’anomalia dei rapporti articolari)
  • una sindrome da conflitto sub-acromiale (dovuta alla riduzione dello spazio tra omero e acromion)
  • cervicodorsobrachialgie (causate dalla compromissione del passaggio dei nervi dell’arto superiore dai forami di coniugazione vertebrali)

Inoltre un accorciamento della catena muscolare antero-inferiore (diaframma e ileo-posas in particolare) può portare a disfunzioni posturali importanti a livello lombare. Infatti un’eccessiva rigidità del diaframma le cui inserzioni muscolari si inseriscono anche a livello lombare potrà accompagnarsi a iperlordosi lombare con antiversione di bacino con conseguente rigidità dei muscoli:

  • lombari;
  • retto femorale;
  • l’ileo psoas;
  • il tensore della fascia lata;
  • il sartorio;
  • piccolo e medio adduttore.

Come conseguenza è facile comprendere come queste tensioni e rigidità potranno essere promotori di quadro clinici caratterizzati da:

  • lombalgia (a causa delle sue inserzioni a livello lombare e della sua stretta relazione con i muscoli grande psoas e quadrato dei lombi)
  • lombosciatalgia (per la rigidità che può causare a livello lombare)
  • artrosi coxo-femorale (causata dal fatto che un diaframma rigido limita anche le possibilità di movimento dello psoas che aumenta la sua forza di compressione per l’articolazione)
È facile comprendere, dunque, come il miglior modo per prevenire o curare una tale varietà di disturbi a carico della colonna vertebrale e della postura sia un corretto utilizzo del diaframma attraverso esercizi e/o tecniche finalizzate a migliorarne elasticità e potenza muscolare. Se vuoi alcuni consigli ed esercizi per utilizzare correttamente il diaframma leggi qui.