Lo stress è parte integrante e naturale delle nostre vite, e forse sarà capitato anche a te di dire di essere stressat@. Nonostante venga sempre usato come termine negativo, lo stress è qualcosa di fisiologico a cui siamo sottoposti quotidianamente.
Hans Selye, professore e ricercatore, considerato “padre dello stress”, lo definì come una “risposta aspecifica dell’organismo alla pressione a cui siamo sottoposti nella vita” quando incontriamo quegli eventi che innescano in noi la necessità di farvi fronte. In parole più semplici ogni stimolo, interno o esterno a noi, si può definire come “stressor” o agente stressogeno.
Gli stressor non sono negativi a priori, e in effetti anche lo stress viene definito eustress, lo stress “buono”, o distress, lo stress “cattivo”. Quello che cambia non è solo il tipo di stressor e la durata, ma sarà la percezione che abbiamo dello stimolo e dalle risorse che possediamo per affrontarlo, superarlo o per adattarci. Ti porto l’esempio di un test da superare: alcune persone potrebbero vederlo come qualcosa di difficile da affrontare, potrebbero mettere in moto i meccanismi fisiologici di una risposta allo stress negativo, mentre altre persone potrebbero viverlo come sfida, come qualcosa di stimolante in senso positivo. Lo stressor è lo stesso, come viviamo e come reagisce il nostro organismo allo stress sarà diverso.
Non essendo possibile evitare tutti gli eventi stressanti, o selezionare solo quelli che viviamo come positivi, possiamo modificare la nostra reazione allo stress e innalzare l’asticella sopra la quale lo stress per noi diventa ingestibile. La mindfulness può venirci in aiuto in questo! Infatti sono stati riscontrati i suoi effetti positivi in tutte le patologie stress-correlate, oltre ad aver dimostrato un abbassamento del livello di stress percepito e una riduzione della risposta dell’organismo allo stress.
“La mindfulness o consapevolezza è una fondamentale qualità umana. È un modo per apprendere e per porsi saggiamente nei confronti di tutto ciò che sta accadendo nel proprio vivere, permettendo lo sviluppo di un forte senso di connessione sia interiormente che esteriormente.”Jon Kabat Zinn
La Mindfulness viene definita come il “portare attenzione al momento presente in maniera intenzionale e non giudicante”. Mindfulness letteralmente potrebbe trovare la sua traduzione in consapevolezza. La consapevolezza è un’innata risorsa umana che può essere coltivata e sviluppata grazie ad una pratica di mindfulness costante.
Jon Kabat Zinn, docente di medicina presso l’Università del Massachusetts, ha il merito di aver sviluppato un percorso educativo strutturato e con un’impronta laica. Percorso chiamato MBSR ossia Mindfulness Based Stress Reduction, quindi utile alla riduzione dello stress per l’appunto.
La mindfulness, con il programma di 8 settimane, è stata utilizzata e studiata in patologie, nel trattamento del dolore e nel trattamento di diverse problematiche psichiche, dimostrando una riduzione dei livelli di stress, diminuzione nei disturbi dell’umore e dei livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), riduzione dell’ansia. Ha portato anche un generale miglioramento nei disturbi del sonno.
Anche se richiedono ulteriori approfondimenti, diversi studi condotti hanno portato esiti positivi su:
Diverse ricerche hanno dimostrato che la Mindfulness comporta un generale miglioramento della qualità della vita, della soddisfazione personale, e della felicità delle persone che la praticano regolarmente. (Leggi il nostro articolo Crea la tua routine di meditazione)
Il tutto grazie a meccanismi che si sviluppano con la pratica: maggior consapevolezza e maggiore attenzione, aumento dell’autoregolazione emotiva, maggiore capacità di riconoscere le emozioni e il loro insorgere.